Lamberto Caffarelli

Faenza (Ravenna), 6 Agosto 1880 – Faenza (Ravenna), 18 Marzo 1963
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Biografia

Lamberto Pietro Gaetano Caffarelli, figlio di Colombo e di Edvige Regoli, fu una figura singolare nel panorama culturale faentino della prima metà del Novecento. Dal 1891 al 1896 fu alunno del Seminario faentino e successivamente frequentò la Scuola di musica di Faenza ed il Liceo musicale di Bologna, dove conseguì, nel 1902, il diploma di maestro in composizione. Fu direttore della Scuola di musica dal 1921 al 1925 e in seguito visse, schivo e appartato, anche della modesta pensione versatagli dal Comune e dei sussidi – quasi sempre mascherati da diritti d'autore – raccolti dagli amici e ammiratori faentini.
Nel 1913 partecipò con il Galeotus al concorso per un'opera lirica bandito dalla casa editrice Sonzogno: il lavoro, acquistato dall'editore, subì diversi rifacimenti, finché, nel 1918, si giunse alla rescissione del contratto. Alla fine del 1920 uscì quindi il nuovo libretto del Galeotus. Poema scenico per musica in 4 azioni (Faenza, Lega). L'anno precedente Caffarelli aveva dato alle stampe il poemetto Kisa Gotami (Faenza, Lega, 1919), che fu anch'esso musicato.
Gli anni tra la fine del secolo e lo scoppio del primo conflitto mondiale furono, per Caffarelli, un periodo di intensa e tormentata ricerca interiore, caratterizzata dall'allontanamento dalle credenze religiose tradizionali. In ambito locale ebbe stretti rapporti con i cattolici "autonomisti" della Lega democratica nazionale murriana e postmurriana (Giuseppe Donati, Piero Zama, il cesenate Eligio Cacciaguerra). Oltre che all'Azione di Donati e Cacciaguerra, collaborò a diverse iniziative pubblicistiche – di breve durata – promosse dai cattolici democratici: la Rivista bibliografica (maggio-dicembre 1912), La Rivolta ideale (ottobre 1913). Negli anni successivi, gli esiti mistico-esoterici della sua ricerca accentuarono progressivamente il suo isolamento e la sua solitudine.
Fu del 1922 l'incontro decisivo con Rudolf Steiner, il fondatore dell'antroposofia. La sua piena adesione alla dottrina steineriana trovò espressione ne L'arte nel mondo spirituale (Faenza, Montanari, 1925), vero e proprio manifesto di un'estetica antroposofica. Di analoga ispirazione furono il poema musicale Adonie (Faenza, Lega, 1930) e il dramma Ikhunaton (Faenza, Lega, 1933).
È difficile valutare il ruolo di Caffarelli nelle vicende del movimento fondato da Steiner. Si possono tuttavia ricordare alcuni dati significativi, quali le ripetute visite al Goetheanum di Dornach, il centro del movimento antroposofico, dove furono eseguite alcune sue composizioni musicali; i rapporti epistolari e di amicizia con i principali discepoli italiani di Steiner, come Marco Spaini, Ida Levi e Alcibiade Mazzerelli; la traduzione (nella Biblioteca scientifico-spirituale dell'editore Bocca, diretta da Rinaldo Küfferle) de L'evoluzione spirituale della musica in Oriente e Occidente dell'antroposofo Henri Zagwjin (Milano, 1943).

Silvia Fanti
11/02/2013

Bibliografia

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