Rodolfo Reichmann

Milano, 30 Luglio 1946 – Milano, 3 Febbraio 2014
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Biografia

Laureatosi nel 1972 in lingue e letterature straniere presso l’Università di comunicazione e lingue IULM di Milano, dopo una prima esperienza imprenditoriale, decise di dedicarsi alla psicologia e in particolare alla psicoanalisi, a seguito dell’incontro con lo psicoanalista Giancarlo Zapparoli.
Nel 1979 conseguì una seconda laurea in filosofia presso l’Università di Urbino, discutendo una tesi sullo psicoanalista austriaco Otto Rank e avviò un’esperienza di analisi personale con lo psicoanalista Silvio Zucconi. Nello stesso anno si iscrisse alla Scuola di specializzazione in psicologia di Milano, diretta da Cesare Musatti e Marcello Cesa-Bianchi e nel 1983 divenne membro della Società italiana di psicologia (SIP).
L’incontro con Musatti consolidò il suo interesse per la psicoanalisi e in particolare per i suoi aspetti culturali e sociali. Nello stesso periodo partecipò alla creazione e all’organizzazione del servizio psichiatrico all’interno del Day Hospital dell’Ospedale di Monza, dove iniziò contestualmente a lavorare in qualità di psicologo.
A partire dal 1980 avviò una collaborazione con lo psicoanalista Enzo Funari, allievo di Musatti, professore ordinario di psicologia presso l’Università degli Studi di Milano, con il quale approfondì lo studio di Otto Rank, concentrandosi in particolare sugli scritti relativi al doppio e al trauma della nascita; si dedicò inoltre alla didattica e alla ricerca presso lo stesso ateneo, tenendo seminari, corsi ed esami.
Influenzato dal lavoro di Funari, anch’egli socio della Società psicoanalitica italiana (SPI), decise di intraprendere il percorso di training psicoanalitico e nel 1984 avviò l’analisi didattica prima con il neuropsichiatra Franco Fornari, scomparso improvvisamente l’anno seguente, e successivamente con lo psichiatra Tommaso Senise, senza interrompere mai la stretta collaborazione con l’amico Cesare Musatti, testimone di nozze al suo secondo matrimonio con la psicoanalista Annamaria Ferruta.
Nel 1987 divenne membro della IAHP (Association Internationale d’Histoire de la Psychanalyse) e nello stesso anno insieme a Musatti fondò l’ARPA (Associazione per la ricerca psicologica applicata). L’ARPA, che ebbe come terzo iscritto lo psicoanalista Ernst Federn, figlio del celebre Paul, fu presieduta prima dallo stesso Musatti e successivamente da Reichmann, che concentrò la sua attività sulla creazione di un spazio per i pazienti. Grazie alla collaborazione con il sindaco di Milano Paolo Pillitteri, realizzò così un primo progetto di centro di accoglienza e, nel 1990, concordò la prima collaborazione clinica con l’Azienda sanitaria locale di Monza. I volontari dell’ARPA parteciparono alla costituzione del primo Centro diurno e della prima Casa alloggio della psichiatria. In seguito Reichmann si dedicò anche alla realizzazione del Centro diurno ARPA con sede prima in via Podgora e successivamente al secondo piano di via Fontana, a Milano.
Membro associato della SPI e dell’International Psychoanalytic Association (IPA) dal 1995, stipulò nuove convenzioni per poter impiegare nell’ARPA gli obiettori di coscienza e i tirocinanti laureati in psicologia. Il 25 aprile 1996 venne formalizzata la costituzione di ARPA Volontariato. Dall’iniziale progetto culturale e terapeutico, prese così il via un interessante programma formativo del quale fecero parte anche i corsi di psicodiagnostica e le giornate di studio organizzate presso la Casa della cultura di Milano, luogo caro a Musatti.
Nel 2008 lavorò all’apertura di un centro diurno per adolescenti con problematiche psichiatriche, “L’Isola che non c’è”, diretto dalla figlia Sarah Reichmann, con sede in via Fontana e successivamente in via Mezzofanti 9.

Annamaria Ferruta e Sarah Reichmann
23/12/2016

Bibliografia

Arpa Volontariato. La storia, dal sito dell’associazione.
L’isola che non c’è. Centro Adolescenti. La storia, dal sito del centro.


 

Opere

(1986). Il doppio nevrotico, in Funari, E. (a cura di). Il doppio tra patologia e necessità. Milano: Cortina.
(1987). L’approccio al paziente psicotico, Psichiatria e territorio, 4(2).
(1988). Interventi combinati nella riabilitazione degli psicotici cronici, Psichiatria e territorio, 5(3).
(1991). Uno spazio per sé (riflessioni su un’esperienza di Day Hospital psichiatrico), Prospettive sociali e sanitarie.
(1992). La traum deuntung da Freud a Musatti, in Cornoldi, C., & Funari, E. (Eds.). Dal mondo fantasmatico al mondo percettivo. Suggestioni e attualità del pensiero di Cesare Musatti. Padova: Liviana.
(1993). Interventi istituzionali integrati, in Mangini, E. & Pavan, L. (Eds.). Psicoanalisi e formazione dello psichiatra. Bologna: Patron editore.
(1996-1999). Cesare Musatti. Vita e opere. 3 voll. Milano: ARPA.
(1997). Vittorio Benussi a 70 anni dalla morte (1927-1997), Ricerche di psicologia, 4(21).
(1998). Cesare Musatti, in AA.VV. La psicologia in Italia. I protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945), Milano: LED.
(1998). Il trattamento del paziente psicotico cronico, in Virgoletti, M. (Ed.). Istituzione tra inerzia e cambiamento, Torino: Bollati Boringhieri.
(1998). Otto Rank. Tra psicoanalisi e arte. Milano: CUEM.
(2006). Musatti e le opere di Freud (con un’intervista a Renata Colorni), Rivista di psicoanalisi, 1(52).

Fonti archivistiche

Carte private Rodolfo Reichmann, Milano.
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