Eugenio Rignano

Livorno, 31 Maggio 1870 – Milano, 9 Febbraio 1930
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Biografia

Dopo gli studi presso l’Istituto tecnico di Livorno, nel 1888 Eugenio Rignano si iscrive alla Facoltà di matematica dell’Università di Pisa. Si dedica per due anni alla fisica matematica e poi si trasferisce a Torino, dove nel 1893 consegue la laurea in ingegneria presso il Politecnico. I suoi interessi, tuttavia, spaziano in altri settori: filosofia, biologia, psicologia, sociologia. Così nel 1907 fonda Scientia, rivista internazionale di sintesi scientifica, con l’obiettivo di integrare cultura umanistica e sapere scientifico, favorendo il dialogo tra scienza e filosofia (a suo parere ostacolato sia dal positivismo, sia dal neo-idealismo) ed evitando il pericolo dell’iperspecialismo (o "particolarismo") dovuto alla divisione delle discipline. Rignano vive infatti nell’epoca caratterizzata dalla crisi del positivismo e dalla conseguente avanzata del neo-idealismo, e dal canto suo lavora per realizzare la cosiddetta "sintesi scientifica": individuare cioè l’elemento comune a tutti i fenomeni umani (biologici e psichici), nonché ridurre a unità i diversi rami della scienza. Sulla scia di quanto sostenuto da Karl Ewald Konstantin Hering e Richard Wolfgang Semon, egli individua nella memoria la funzione generale e fondamentale di tutta la sostanza vivente, e definisce la proprietà mnemonica come la proprietà di riprodurre per cause interne gli stati fisiologici prodotti la prima volta da agenti esterni. In ambito biologico elabora anche l’ipotesi dei cosiddetti “nervioni”, elementi simili agli elettroni ma che caratterizzerebbero le correnti nervose dell’organismo, costituendo la proprietà mnemonica dell’energia nervosa.
Nell’ambito della psicologia – entro cui produce peraltro la sua opera più importante, Psicologia del ragionamento (1920) –, Rignano sottolinea la necessità di mantenere ben saldo il legame con la filosofia: legame inscindibile in quanto la psicologia rappresenterebbe un valido strumento per lo studio dei principali problemi filosofici (quali l’elaborazione di una visione del mondo, di una Weltanschaaung nella quale si tenga conto del finalismo dell’universo, la costruzione di una teoria della conoscenza, e l’analisi dei principi morali). Va ricordato che per Rignano il finalismo rappresenta, insieme all’affettività, l’elemento principale dei fenomeni psichici (e anche biologici). Sostiene inoltre la necessità di avvalersi del metodo "introspettivo", tanto fecondo nella psicopatologia e nella psicoanalisi, e non soltanto dello "sperimentale", essendo quest’ultimo utile per scopi pratici, ma insufficiente a produrre elaborazioni teoriche (Rignano sosteneva la necessità di coniugare conoscenza empirico-fattuale e teoria, mediante un metodo "comparativo e sintetico"). Divide la psicologia in tre settori e, pur senza trascurare il valore della "anatomica" e della "fisiologica o sperimentale" (primo e secondo settore), la sua attenzione è rivolta soprattutto a quella che definisce psicologia psicologica (terzo settore), interessata a mettere in rilievo l’importanza delle tendenze affettive – a suo dire eccessivamente trascurate dagli psicologi a lui contemporanei – e dell’immaginazione, anche attraverso lo studio del patologico.
Nei suoi studi guarda soprattutto alla produzione filosofica e scientifica di John Stuart Mill, Charles Darwin, Herbert Spencer, Auguste Comte, Théodule Ribot, Pierre Janet, Ernst Mach, e le sue stesse teorie hanno conosciuto più fortuna all’estero che in Italia.
Nel 1922 ottiene l’abilitazione all’insegnamento di Filosofia teoretica, e negli anni successivi tiene il corso libero di Psicologia all’Università di Milano. Dal 1923 è corrispondente dell’Institut de France e membro corrispondente della Real Academia des Ciencias Morales y Politicas di Madrid.
Iscritto al partito socialista, partecipa attivamente al movimento per la cultura popolare, tanto da essere nominato presidente dell’Università popolare di Milano e della Federazione italiana delle Università popolari. Dirige la collana "Italia nuova" per Zanichelli. È tra i firmatari del manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce nel 1925.
 
Elisa Montanari
22/06/2015

Bibliografia

Linguerri, S. (a cura di) (2005). La grande festa della scienza. Eugenio Rignano e Federigo Enriques. Lettere. Milano: FrancoAngeli.
Linguerri S. & Simili R. (a cura di) (2008). Einstein parla italiano. Itinerari e polemiche. Bologna: Pendragon.
Sava, G. (2000). La psicologia filosofica in Italia. Studi su Francesco De Sarlo, Antonio Aliotta, Eugenio Rignano. Galatina: Congedo (pp. 185-225).

Opere

(1901). Di un socialismo in accordo con la dottrina economica liberale. Torino: F.lli Bocca.
(1904). La sociologia nel corso di filosofia positiva di Augusto Comte. Milano: Sandron.
(1907). Sulla trasmissibilità dei caratteri acquisiti: ipotesi di una centro-epigenesi. Bologna: Zanichelli.
(1920). Psicologia del ragionamento. Bologna: Zanichelli.
(1922). La memoria biologica: saggio di una nuova concezione filosofica della vita. Bologna: Zanichelli.
(1926). Che cos’è la vita? Nuovi saggi di sintesi biologica. Bologna: Zanichelli.  
(1928). Problemi della psiche. Bologna: Zanichelli.

Fonte iconografica

Collezione privata.
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