Emilio Servadio

Sestri Ponente (Genova), 14 Agosto 1904 – Roma, 18 Gennaio 1995
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Biografia

Studente modello, a 18 anni Servadio pubblica il suo primo articolo. A 22 anni si laurea in giurisprudenza per poter svolgere la professione di giornalista pubblicista, scegliendo una tesi sull'ipnosi. Nel 1930 pubblica La ricerca psichica e ottiene per il libro la prefazione di Charles Richet, illustre studioso di parapsicologia.
Chiamato da Calogero Tumminelli, si sposta a Roma, dove diventa redattore dell'Enciclopedia Italiana Treccani. Per redigere la voce Psicoanalisi, entra in contatto epistolare con Edoardo Weiss, il quale si trasferisce a Roma nel 1931. Con Weiss il suo interesse per la psicoanalisi aumenta, tanto che si sottopone all'analisi didattica seguito dallo stesso Weiss. L'anno seguente i due fondano, insieme a pochi altri, la Società psicoanalitica italiana.
Sempre nel 1932, Servadio conosce Anna Freud, con la quale instaura un legame di profonda amicizia. In quegli anni egli affronta già argomenti parapsicologici su riviste di psicoanalisi e propone lavori psicoanalitici a testate di parapsicologia, occupandosi sia degli aspetti psichici dell'uomo, sia di quelli ultrapsichici o metapsichici. Nel 1937, insieme a Giovanni Schepis, Ferdinando Cazzamalli e Luigi Romolo Sanguineti, è tra i fondatori della Società italiana di metapsichica, divenuta poi Società italiana di parapsicologia.
Nel 1938, in seguito all'emanazione delle leggi razziali, Servadio si trasferisce in India ed è nominato analista didatta della Società psicoanalitica indiana e professore onorario dell'Andhra Research University.
Nel 1946, dopo il rientro in Italia, è tra gli organizzatori a Roma del primo Congresso italiano di psicoanalisi e, nello stesso anno, ricostituisce la Società psicoanalitica italiana.
Negli anni cinquanta si impegna nella divulgazione della psicoanalisi, intervenendo ad esempio alla trasmissione radiofonica Il convegno dei cinque.
Nel 1955 partecipa alla rifondazione della Rivista di psicoanalisi, diretta da Cesare Musatti.
In seguito alle divergenze fra gli analisti didatti della Società psicoanalitica italiana, nel 1962 Servadio costituisce a Roma uno dei due gruppi che si occupano autonomamente della preparazione degli allievi.
In quel periodo le sue competenze abbracciano vari ambiti: pratica meditazione e compie ricerche sulle sostanze stupefacenti, con speciale riguardo agli allucinogeni; inoltre il suo interesse per la sessuologia lo porta a sostenere la necessità dell'educazione sessuale nelle scuole, a parlare esplicitamente di omosessualità e ad occuparsi di sessualità femminile, contrapponendosi alle teorie di Freud.

Sara Adamo
16/02/2010

Bibliografia

David, M. (1966). La psicoanalisi nella cultura italiana. Torino: Bollati Boringhieri.
Errera, G. (1990). Emilio Servadio. Dall'ipnosi alla psicoanalisi. Firenze: Nardini.
Gaddini, E. (1974). I settanta di Emilio Servadio. Un tributo. Rivista di psicoanalisi, fascicolo unico, 5-13.
Magherini, G. (1994). Servadio: un profilo intellettuale. Inventario, 3, 131-140.
Novelletto, A. (1995). Emilio Servadio. Rivista di psicoanalisi, 1, 171-179.
Puma, B. (s.d.). Emilio Servadio, www.emilioservadio.it
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